Una tradizione ormai consolidata

A cadenza annuale, il piccolo centro laziale di Ariccia diviene palcoscenico all'interno del quale si tiene una delle sagre più importanti dell'Italia centrale, quella omaggiante la porchetta. Coloro che ancora producono una pietanza nota ormai in ogni angolo del mondo hanno nel corso degli anni lasciato immutate fasi di lavorazione gelosamente trasmesse di generazione in generazione. Nel giorno dedicato all'evento, solitamente organizzato in corrispondenza della prima domenica di settembre, in Piazza della Corte vengono allestiti banchi nei quali, oltre a poter degustare la porchetta, sarà possibile scambiare due chiacchiere, magari carpendo qualche segreto legato alla produzione della porchetta, con commercianti le cui vesti sono quelle appartenenti alla tradizione tipicamente ariccina. Quando a giungere sono le ore pomeridiane, in maniera del tutto gratuita vengono distribuiti panini generosamente farciti con un ingrediente, la porchetta appunto, la cui scorza è croccante ed il cui interno è succulento e riccamente speziato.

Tra le varie feste e sagre che si tengono ad Ariccia la più famosa è quella della Porchetta. La sagra della porchetta si svolge la prima domenica di settembre a partire dal 1950.

Le prime documentazioni sulla Sagra della Porchetta di Ariccia

Essendo situata a pochissimi chilometri dalla Capitale, Ariccia rappresenta uno dei centri più conosciuti ed apprezzati anche da chi, nel fine settimana, vuol momentaneamente evadere dal caos cittadino. La nascita del vincolo che vicendevolmente lega Ariccia e la porchetta è rintracciabile molto indietro nel tempo. Stando a quel che alcune documentazioni affermano, è qui infatti che dimoravano sacerdoti i quali, lavorando sapientemente la carne di maiale, solevano offrirla a titolo di sacrificio nell'adiacente tempio suffragante Giove Laziare. Ariccia, secondo alcuni racconti leggendari, sembra che sia sorta addirittura prima della Città Eterna. Un altro fattore che pare abbia contribuito all'ideazione della porchetta, tanto appetitosa quanto apprezzata, è da cercare nel trasferimento nel territorio ariccino, nei secoli, di alcune casate nobiliari. Esse, nel giungere qui per prendere parte a battute di caccia, hanno facilitato l'affinarsi delle tecniche di lavorazione della porchetta. Ma quando è nata la Sagra della Porchetta di Ariccia? L'anno più essere individuato con precisione, ed è il 1950. Sotto la guida del primo cittadino di allora, un tale Ciolio Ovidio, i produttori si consorziarono tra loro nell'intento di promuovere un prodotto il quale avrebbe quindi dovuto varcare i ristretti confini comunali. Da allora, annualmente, Ariccia si veste a festa, mostrando a turisti e visitatori la pietanza regina di una tradizione culinaria solidamente radicata nel tempo. Tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi del decennio successivo, Vincenzo Misserville, tra le pagine del periodico "I castelli romani- vicende, uomini, folclore" definisce la Sagra della Porchetta ariccina l'espressione di una genuinità casereccia perfettamente incarnata da un'intitolazione tanto schietta quanto casalinga. L'uso del termine "porchetta"scaturisce dalla lavorazione d'un animale, rigorosamente di sesso femminile, che proprio per questo si caratterizza per una maggiore magrezza e per un sapore di conseguenza migliore. La Sagra della Porchetta di Ariccia assunse, nel giro di qualche anno, una fortunata nomea. Quel che prima era una materia prima gustata quasi esclusivamente a livello locale si è tramutata in un ingrediente servito nei ristoranti di tutto il mondo.

La consacrazione

Se è vero che la nascita della Sagra della Porchetta di Ariccia va fatta risalire alla prima metà degli anni Cinquanta, è altrettanto vero che l'apice delle proprie fortune venne raggiunto nel decennio susseguente. Nel 1962 infatti, il duo sia artistico che sentimentale, composto da Rita Pavone e Teddy Reno, ideò una rassegna canora nota come Festival degli Sconosciuti o, ancor più affettuosamente, come Talentiere. Ariccia, quindi, divenne proprio in quel lasso temporale centro nevralgico di una cultura la quale, il un mix armonioso ed equilibrato, andava a fondersi con la gastronomia e con la musica. Il prestigio dell'evento, allora, si arricchì della presenza di personalità politiche illustri, tra cui quella di Alberto Folchi, e della visibilità garantita dalla presenza di emittenti televisive nazionali. Il festival, tra l'altro, ha visto esibirsi sul proprio palco artisti che vanno da Domenico Modugno a Marcella Bella, da Claudio Baglioni fino ad arrivare ad Ivan Cattaneo.
Attualmente, alla Sagra della Porchetta di Ariccia prendono di solito parte le aziende che nel tempo meglio sono state in grado di affermarsi. Contrariamente a quello che per errore si potrebbe credere, il tabellone contenente gli eventi ad essa connessi non racchiude la sola degustazione. Nello stesso giorno, infatti, vengono allestite esposizioni nelle quali gli artigiani locali mostrano le proprie creazioni. Un'attrazione ulteriore è costituita dall'esibizione, tra le strade del paesino, di musicisti ed intrattenitori. Spesso e volentieri, infine, un apposito spazio viene dedicato anche al campo della moda.

Un evento immancabile

Nel 2011, la porchetta ariccina è stata insignita di un riconoscimento davvero molto importante. Essa, infatti, è stata immessa nella prestigiosa schiera di tutti quegli alimenti destinatari della certificazione IGP, indicazione geografica protetta. Malgrado il momento culminante della Sagra della Porchetta sia indubbiamente il lancio dei panini, la rassegna prende vita fin dai giorni immediatamente precedenti. Scintillanti luminarie vengono infatti allestite lungo le arterie principali del paese, incastonato nel Parco Nazionale dei Castelli Romani. Il termine della sagra coincide con un suggestivo spettacolo pirotecnico col quale gli organizzatori danno appuntamento all'anno successivo. Pare che, solo lo scorso anno, la Sagra della Porchetta ad Ariccia sia riuscita ad accogliere qualcosa come 150.000 visitatori.

La Sagra della Porchetta 2022 ad Ariccia dal 2 al 4 Settembre

La Sagra della Porchetta 2022 ad Ariccia a partire dal 2 settembre si prepara ad accogliere le migliaia di visitatori attesi per gustare la famosa Porchetta di Ariccia. La Sagra della Porchetta termina Domenica 4 con il tradizionale spettacolo pirotecnico. Ci saranno balli, musica, fuochi d’artificio e il meglio dell’enogastronomia dei Castelli Romani, ma soprattutto quintali di Porchetta ed il tradizionale lancio dei panini con Porchetta.

Tra le varie feste e sagre che si tengono ad Ariccia la più famosa è quella della Porchetta. La sagra della porchetta si svolge la prima domenica di settembre a partire dal 1950: il programma prevede esibizioni musicali, allestimento di stand e mostre. La porchetta di Ariccia è uno dei prodotti enogastronomici italiani famosi in tutto il mondo: nel 2009 ha ricevuto anche il marchio IGP a garanzia della qualità del prodotto.

Il panino con Porchetta

Il Comune di Ariccia

Ariccia è una delle località più rinomate dei Castelli Romani, famosa per il ponte di Ariccia alto una sessantina di metri, per il complesso monumentale chigiano e per l’importanza storica ed architettonica delle opere del Bernini. E’ meta enogastronomica dove si può degustare la rinomatissima Porchetta di Ariccia IGP in una delle numerose caratteristiche fraschette, una volta diffusissime in tutti i Castelli Romani e ora presenti principalmente nel comune di Ariccia.

Feste e sagre di Ariccia:

  • Festa patronale di santa Apollonia. Il 9 febbraio si celebra la festa della santa patrona del comune di Ariccia santa Apollonia: nel programma è prevista una processione per le vie del paese con la statua in legno dorato della santa.
  • Festa della Signorina. Durante la peste del 1656 Ariccia fu risparmiata dal flagello, anche in conseguenza del suo relativo isolamento: gli ariccini tuttavia attribuirono la grazia alla Madonna di Galloro, e si iniziò a celebrare una solenne festa presso il santuario di Santa Maria di Galloro.
  • Festa della Madonna di Galloro. Il giorno di Pentecoste si celebra la festa vera e propria della Madonna di Galloro, nella giorno della consacrazione del santuario avvenuta nel 1633. In questa circostanza si tiene la fiera di Galloro, autorizzata da papa Alessandro VII nel 1662 ed ancora celebrata. Sagra della porchetta.
  • La sagra della porchetta si svolge la prima domenica di settembre a partire dal 1950: il programma prevede esibizioni musicali, allestimento di stand e mostre.

Nel 1961 il cantante Teddy Reno, trasferitosi ad Ariccia, inventò su richiesta dell'amministrazione comunale il "Festival degli sconosciuti", alla ricerca di giovani talenti musicali: tra i talenti emersi grazie a questo festival ci furono Rita Pavone (1962), i The Rokes (1963), Marcella Bella (1965), Claudio Baglioni (1967) e Pino Campagna (1983). Il festival, che ha avuto il suo periodo di massimo splendore negli anni sessanta, è stato più volte ripreso nel corso degli anni.

Salumi Tipici dei Castelli Romani

La produzione di Salumi Tipici dei Castelli Romani trae le proprie origine alla tradizione delle Osterie e Faschette, dove annaffiati da abbondante vino, come la classica Romanella e accompagnati dal caratteristico pane di Genzano venivano serviti oltre alla classica Pochetta, la Coppa di Testa e le Coppiette di Suino.

Come conservare il guanciale

Il guanciale è un salume che nasce come prodotto tipico abruzzese ed è molto utilizzato nella cucina italiana per diverse preparazioni. Si tratta di una carne ricavata dalla guancia del maiale, con un'alta percentuale di grasso pregiato. Può essere consumato crudo o cotto, in base all'utilizzo che se ne vuole fare in cucina. Ci sono molte pietanze che richiedono l'utilizzo del guanciale, a partire dalla carbonara e la pasta all’amatriciana, piatti tipici italiani famosi in tutto il mondo, che oggi sono entrati anche nella tradizione laziale.

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Salumi Tipici
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Le coppiette di maiale cosa sono e come nascono

Questo prodotto tipico laziale nasce in Ciociaria, dalla quale si diffonde a macchia d'olio in tutto il Paese per la sua contraddistinta bontà. Le coppiette di maiale sono infatti prodotte dalle parti più nobili del suino, utilizzando quindi cosce, filetti o lombi, che vengono tagliate a striscioline larghe circa 1 centimetro e lunghe fra i 10 e i 20 centimetri.

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Il pecorino romano (storia, caratteristiche e ricette)

L’Italia per tutti è la patria del buon cibo. Il bel paese infatti è conosciuto in tutto il mondo per la dieta mediterranea e per l’"arte del saper stare a tavola". La buona cucina infatti è uno dei principali fattori che spinge milioni di persone all’anno a visitare il paese dello stivale, ma ormai è sempre più chiaro a tutti (visitatori compresi) che l’unicità e la bontà della nostra cucina dipende esclusivamente dalla grandezza delle nostre materie prime.

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Il guanciale di maiale

l guanciale di maiale è un insaccato che viene ricavato dalla guancia del maiale, un taglio di carne suina caratterizzato da un grasso particolarmente pregiato e attraversato da numerose venature magre di muscolo. Grazie alle sue proprietà organolettiche, viene impiegato nella preparazione di numerosi piatti della tradizione gastronomica romana ...

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Che cos'è la Coppa di Testa?

La coppa di testa nasce dall'esigenza di utilizzare le parti meno nobili della carne di suino; dopo la sua macellazione questo animale fornisce carni più pregiate che vengono lavorate nella produzione di prosciutto, salame e culatello, e di parti meno raffinate che trovano impiego nella produzione della coppa di testa. La testa del maiale ...

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